Per ottenere i migliori risultati dalle operazioni di colorazione e ricostruzione non vanno trascurate accortezze e trattamenti di base. Per ricordare a chi si occupa di trattamento e colorazione delle unghie l’importanza di mantenerle in salute partiamo da un po’ di fisiologia.
Le unghie sono costituite da uno strato corneo a forma di lamina convessa, aderente al letto ungueale e sono costituite in gran parte di cheratina.
La struttura dell’unghia si divide in 3 parti: matrice, lamina e margine libero. L’unghia nasce dalla matrice, la cui unica parte visibile dall’esterno è la lunula, a forma di mezzaluna biancastra nella parte più prossimale dell’unghia. La lamina è una struttura ‘mista’ costituita da cellule compatte appiattite, riunite in molti strati di lamelle. Infine, il margine libero è la parte finale che si distacca dal letto ungueale e assume la colorazione bianca-gialla. La parte più vicina all’epidermide delle dita si chiama cuticola e i bordi laterali prendono il nome di pieghe ungueali.
Le unghie sono costituite dal 10% di acqua, necessaria a garantirne l’idratazione, un 10% di Cistina (un aminoacido che mantiene l’unghia consistente e flessibile), il 5% di Lipidi (acidi grassi saturi e acido oleico), piccole quantità di oligoelementi (ferro, zinco, selenio, fosforo, calcio, oro) e di vitamine (A,C,E,Biotina).
La mancanza di questi elementi che compongono le unghie può causare diversi fenomeni. La scarsa presenza di Vitamina B12, per esempio, provoca secchezza e un inusuale inscurimento delle unghie mentre i traumi a livello di matrice provocano delle macchie bianche e un ridotto contenuto di Vitamina A e Calcio si trasformano in un aumento della fragilità e in una ridotta flessibilità. Così come la carenza di Acido folico e Vitamina C dà luogo a pellicole cutanee ai bordi delle unghie. Questi sintomi carenziali sono comunque molto rari nei nostri paesi.
“Definire un’unghia sana significa quindi vedere la lamina con una superficie liscia e di colore rosa che diventa bianca dove la lamina si distacca e attorno a quest’ultima la pelle è liscia, senza pellicine sollevate, senza ferite e senza desquamazione – sottolinea Bianca Maria Piraccini, Dermatologo e Professore Associato all’Università di Bologna -. Un’unghia sana cresce, nelle mani, di circa 2 mm al mese e nei piedi di circa 1 mm o meno al mese”.
Contrastare fragilità e disidratazione
Sono numerose le aggressioni che le unghie di mani e piedi possono subire dall’esterno. Le estremità superiori, infatti, sono facilmente attaccabili dall’acqua e, soprattutto, dai detergenti utilizzati per il lavaggio di indumenti e per le pulizie. Questo contatto, infatti, fa diventare le unghie più sottili, più fragili, provocando sfaldature e rotture. Se le unghie non sono idratate e, per di più, sono in contatto con prodotti irritanti si può infiammare la piega ungueale cioè la cute che circonda l’unghia, dando luogo al cosiddetto ‘giradito’, o perionissi.
Inoltre, è possibile che l’unghia si scolli dal letto ungueale creando una piccola ‘tasca’ di aria di colore bianco o giallastro (onicolisi), spesso causata anche dallo scorretto utilizzo di strumenti aguzzi per pulire le unghie. Anche se si tiene per troppo tempo lo smalto sull’unghia senza rimuoverne lo strato vecchio si indebolisce l’unghia, anzi, si provoca una sorta di ‘bruciatura’ della lamina che diventa bianca e opaca.
Le problematiche di secchezza, fragilità e scollamento nelle unghie dei piedi sono date, invece, molto spesso, dall’uso di calzature inadatte con tacchi alti e punte strette o da attività sportive intense (per esempio la corsa).
Le unghie disidratate si presentano quando cala drasticamente la percentuale di acqua (che a livello ideale deve avere il valore di 18%) dando luogo a una immediata perdita di elasticità; poi cominciano a spezzarsi e a sfaldarsi.
Alle cuticole, invece, spetta la funzione di saldare la pelle del dito all’unghia creando una sorta di barriera che evita che tante sostanze arrivino sotto alla piega e, in pratica, raggiungano la matrice.
“Se le cuticole vengono rimosse e tagliate – spiega la dottoressa Piraccini – si crea una ‘tasca’ dove si possono annidare acqua, polvere, sporco, microorganismi, irritando la matrice e facendo crescere l’unghia più debole e più irregolare. Un suggerimento che viene dai dermatologi USA è quello di spingerle all’indietro dopo un bagno caldo utilizzando un asciugamano morbido senza fare danni”.
Anche le cuticole potrebbero essere disidratate specie se soggette all’azione dannosa di acqua, detergenti aggressivi, cambi di clima. Tutto questo può causare delle fissurazioni, con dolore e a volte complicate da infezioni.
Avvertenze e regole d’igiene
Chi offre trattamenti di manicure e pedicure quindi deve adottare delle regole d’igiene che proteggano sia l’operatrice sia la cliente.
“L’estetista o la specialista dovrebbe utilizzare sempre i guanti perché è meglio evitare il contatto della pelle delle unghie con l’acetone e con lo smalto – spiega l’intervistata -. Dovrebbe anche far uso della mascherina durante le operazioni di ricostruzione. Le resine che compongono i prodotti, infatti, sprigionano degli effluvi che si disperdono nell’aria e il loro contatto con il volto e con le mucose è sempre da evitare”.
Le regole d’igiene riguardano anche la cliente quindi è importante che gli strumenti che si utilizzano siano sempre sterili per evitare contagi di qualsiasi tipo, anche di patologie gravi.
“Un’altra regola è quella di non esagerare con i traumi meccanici – aggiunge la professoressa -. Per esempio quando si fa la manicure o il pedicure, le cuticole devono essere spinte indietro sempre delicatamente. Quando si fa il pedicure utilizzando una delle poltrone apposite con vasche nelle quali si immergono ì i piedi della cliente è necessario cambiare e purificare l’acqua con grande attenzione (negli USA si utilizzano addirittura bacinelle usa e getta) per evitare infezioni a piedi e gambe”.
Colorazione e ricostruzione: alcuni suggerimenti
L’uso continuativo di smalto sulle unghie, oltre che renderle più secche e fragili, causa dell’azione dell’acetone contenuto nelle formulazioni e usato per rimuoverlo, può dar luogo a una colorazione anormale dell’unghia. Anche i prodotti cosiddetti ‘rinforzanti’, in realtà, contengono questo solvente così come i prodotti di rimozione a base oleosa che lasciano un effetto più liscio sulla lamina. Nelle donne in menopausa, inoltre, la secchezza e la fragilità delle unghie è più accentuata.
“Per contrastare questi effetti – puntualizza Bianca Maria Piraccini – bisogna cercare di lasciare le unghie senza smalto per 15 giorni ogni tre settimane e usare, eventualmente, degli smalti idrosolubili (protettivi) che non hanno un effetto cosmetico ma sono solo idratanti. Va anche consigliato ai clienti del Centro di usare creme idratanti e maschere proteggendo le unghie con guanti di cotone e di gomma in presenza di detergenti per le pulizie o i lavaggi”.
Nel caso della ricostruzione, che prevede una permanenza sulla lamina delle resine o dei gel per almeno tre settimane, valgono tutte le accortezze precedentemente menzionate. La fase più delicata di questo trattamento è però la rimozione.
“Solitamente si usa una sorta di ‘impacco’ di solvente che deve essere lasciato sull’unghia per 5/6 minuti – specifica l’intervistata – a cui si fa seguire un raschiamento con l’uso di una specifica spatolina rischiando di asportare anche degli strati di lamina. Questa operazione indebolisce l’unghia e la rende più fragile. Meglio perciò lasciare qualche minuto in più l’impacco di solvente che insistere maggiormente sul raschiamento e la levigatura perché l’azione di rimozione con il liquido è meno dannosa del trauma meccanico”.
Ma esiste un metodo di prevenzione per contrastare la fragilità delle unghie?
“Vanno sempre protette con i guanti (di cotone, con sopra quelli di gomma) in presenza di acqua e detergenti aggressivi – risponde concludendo la professoressa Piraccini – ma è possibile anche utilizzare degli integratori che contengono Zinco e Biotina (Vitamina H). Quest’ultima, infatti, è efficace nel rinforzare la lamina”.
Discussion about this post