5Per Carla Baratelli l’elemento essenziale per progettare uno spazio wellness è la persona, l’individuo e le sue esigenze. Tenendo fermo questo punto centrale si potranno poi trasmettere emozioni
È un rapporto profondo quello che lega l’architetto Carla Baratelli con la progettazione delle Spa. Una storia di ricerca e di passione, che trova la sua origine nella collaborazione con Guerlain Spa che scelse proprio Studio Asia, di cui la professionista è fondatrice, per la progettazione del suo primo centro benessere italiano all’interno del Carlton hotel Baglioni di Milano.
Nell’autunno del 2007, poi, Studio Asia ha firmato ‘Salus per aquam’, una delle più interessanti installazioni del ‘Wellness World Exhibition’ andato in scena presso la Fiera di Milano-Rho: un vero e proprio centro benessere realizzato grazie a un particolare utilizzo dell’acqua e del calore nelle forme più originali. Da allora la ricerca di come l’elemento architettonico possa rappresentare una fonte di relax e armonia non si è mai interrotta, diventando un concept: ‘Salus per aquam’, un’antologia di format che consente di percepire quali innumerevoli espressioni una SPA può arrivare ad assumere.
Si dedica maggiore attenzione alle sale trattamenti concepite come esclusivo luogo wellness da caratterizzare in base ai desideri dell’ospite. Viene quindi ripreso il concetto di my spa, fondamentale per me, per la quale la centralità della sensibilità individuale è talmente importante da arrivare a personalizzare lo spazio rendendolo unico.
Quali sono oggi le maggiori richieste di chi deve realizzare uno spazio benessere?
Come dicevo prima ‘flessibilità e personalizzazione’ sono le richieste che diventano ogni volta una sfida nuova ed entusiasmante.
Ogni nostro progetto nasce per trasmettere benessere attraverso quel flusso di liberazioni associative –visive e mentali- che emergono dall’esperienza sensoriale. Siamo a fianco del cliente dall’incontro iniziale all’inaugurazione del progetto, accompagnandolo lungo il processo di innovazione nei materiali, nelle forme e nell’ impiego del giusto linguaggio luminoso. Sempre alla ricerca della perfezione, amiamo confrontarci con il nuovo e il bello e i nostri clienti sono internazionali.
Qual è a suo avviso la miglior vetrina per mostrare al mercato le nuove proposte benessere?
Le stesse realizzazioni sono delle vetrine. Il frequentatore dei centri wellness è il miglior ‘testimonial’ che sviluppa la curiosità e l’interesse negli altri. Da sempre il passaparola è stato un efficiente strumento di comunicazione e di pubblicità. Con l’avvento di Internet e grazie all’utilizzo quotidiano di tale strumento da parte di milioni di utenti, le informazioni si espandono come ‘virus’ a macchia d’olio. È comunque importante precisare che, per quanto questa comunicazione possa essere in buona misura ‘veicolata’, a sancire il successo o l’insuccesso sarà in ogni caso la qualità del servizio/prodotto.
L’architettura del benessere e Expo 2015: quali sinergie si possono creare o si sono già concretizzate tra questi eventi e il mondo della progettazione delle SPA?
Come architetto interessato e attento al mondo wellness ho proposto un progetto evoluto all’EXPO sull’interazione tra benessere psicofisico e cibo ma non è stato compreso.
Il progetto presentato all’organizzazione della fiera mondiale prevedeva lo sviluppo del concetto con l’integrazione dell’alimentazione. Questo progetto mi sta molto a cuore e continuo a sostenere che ogni settore, da quello alimentare a quello tecnologico, psicologico, architetturale è indispensabile per il benessere dell’uomo.
Quali sono gli elementi che ritiene prioritari nella progettazione di uno spazio benessere?
Gli strumenti che ritengo prioritari per creare emozione e benessere sono luce, colore, profumo, forma, suono, materiali, eco-sostenibilità e tecnologia. Il mio compito è emozionare e far star bene la persona con la mia progettazione. La luce è l’elemento fondamentale che permette di enfatizzare emozioni e sensazioni. Essa si diffonde attraverso onde di diversa lunghezza: a ogni onda corrisponde un colore. I colori costituiscono una complessa tastiera che sollecita i nostri sensi e li seduce. Essi infrangono le barriere dei canali sensoriali, si espandono nello spazio. ll profumo è inebriante, euforizzante, dona senso di gioia, spensieratezza e delicatezza. Stimola l’intuito, l’immaginazione e la creatività etero-polisensoriale. Le forme sono essenziali poiché un ambiente è energeticamente armonico grazie a forme morbide e avvolgenti. Il suono contribuisce con il suo linguaggio a creare equilibrio tra corpo, mente e spirito. I materiali, soprattutto quelli autoctoni, diventano mezzo di comunicazione e interazione. L’ecosostenibilità è fondamentale come sensibilità progettuale nell’utilizzare materiali nel rispetto dell’ambiente. Infine, ultimo elemento essenziale è la tecnologia al servizio dell’uomo. La gestione coordinata, integrata e computerizzata degli impianti tecnologici, delle reti informatiche e delle reti di comunicazione permettono, infatti, di migliorare la flessibilità di gestione, il comfort, la sicurezza, il risparmio energetico degli immobili, migliorando la qualità della vita
Attraverso quali accorgimenti progettuali si comunica il senso di benessere?
Il concetto di wellness è equiparabile a un’equazione tra armonia e benessere. Sono 25 anni che collaboro con un team di professionisti, matematici, medici, olistici-sanitari e psicologi per coniugare l’evoluzione architetturale con il concetto di equilibrio psicofisico attraverso lo studio delle reazioni fisiche-emotive per forme, colori, illuminazione e gestione degli spazi.
Abbiamo visto in alcune sue realizzazioni l’uso del parquet, del mosaico e anche della pietra, ci può raccontare con quali materiali preferisce lavorare?
Le scelte progettuali sulle finiture nascono dalla grande cura che da sempre Studio Asia dedica a ogni dettaglio e, naturalmente, sono influenzate dalla qualità del prodotto. Non esiste un materiale che prevarica su un altro. Ogni elemento progettuale deve essere scelto per armonizzare e seguire i canoni della nostra filosofia. Passando dai raffinati tessuti, alla preziosità e alle sfumature delle pietre naturali, alle trasparenze del vetro, incantando con la morbidezza e il colore del legno, plasmando la luce prodotta dall’alta tecnologia dei prodotti LED, inebriati dai colori, le fragranze e le sensazioni, trasportiamo l’ospite in un’atmosfera dall’indiscutibile senso di benessere.
Veniamo alla luce, elemento sempre centrale negli spazi benessere. Quali sono le sue preferenze in termini di luci?
Di rilevanza fondamentale è il ruolo della luce, elemento a me molto caro. In ogni progetto studio e plasmo la forma dell’ambiente secondo la sensibilità e il desiderio del visitatore, grazie all’uso attento dell’illuminazione. Importantissima è l’unione tra la luce naturale e la luce artificiale. Grazie alle tecnologie LED è possibile sfruttare l’intensità e i toni di tutta la gamma di colori appartenenti alla natura.
Con i LED di ultima generazione possiamo creare un’atmosfera calda ed energica per le zone umide e di relax, fredda e vigorosa per le aree dinamiche. E’ possibile anche decorare segni che illuminano lo spazio o fanno vibrare l’ambiente con una sinfonia di colori computerizzati. Una corretta e studiata progettazione della luce consente allo stesso ambiente di vivere infinite situazioni e di essere ‘vestito’ per ogni occasione o di ‘essere il mio vestito’.
Ci può raccontare il lavoro che ha rappresentato meglio la sua creatività?
Ogni lavoro ha la propria anima. Sviluppo una modalità d’intervento che parte da necessità territoriali, richieste legate alla committenza o, semplicemente, da un’intuizione originale, puntando su una logica d’innovazione. Nei grandi alberghi ho potuto giocare con spazi più ampi e creare dei lunghi percorsi sensoriali e diverse aree che suscitano intime emozioni. Nelle SPA firmate Acqua Di Parma ho creato dei veri e propri gioielli di benessere. Seguendo il mood dell’azienda e attenendomi agli aspetti del luogo, ho rigenerato spazi più ridotti con armonia, esclusività e grazia.
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