Interessante e seguito il seminario svoltosi pochi giorni fa presso la sede milanese di CNA sulle tematiche calde che interessano le estetiste: abusivismo, sicurezza degli apparati e affido alla poltrona/cabina. Le linee guida per quest’ultima attività, a Milano, prevedono la stipula di un contratto – pubblico o privato – fra affidante e affidatario, che deve essere registrato all’Agenzia delle entrate.
Le regole stabilite dal Comune di Milano – che, probabilmente, subiranno una revisione – prevedono che l’accordo possa essere fatto solo da estetista a estetista – in possesso di P.Iva -, con durata di 1 anno, deve stabilire la superficie data in uso, con relativa planimetria, identificare le postazioni, il rapporto economico tra le parti, la tipologia di attività esercitata in affido. Per evitare un uso improprio di questo nuovo rapporto di lavoro ci sono dei limiti e cioè: non più di una poltrona in affido per i Centri estetici da 0 a 3 dipendenti; massimo di 2 poltrone/cabine per chi ha da 4 a 9 dipendenti e massimo di 3 poltrone per gli Istituti con oltre 10 dipendenti. Inoltre, è vietato affidare la poltrona a chi non ha i requisiti professionali necessari per lo svolgimento dell’attività, compresa la P.Iva; a chi ha lavorato all’interno dello stesso Salone negli ultimi 5 anni in qualità di dipendente e ai titolari di Centri estetici che abbiano effettuato licenziamenti negli ultimi 24 mesi.
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